Oh Grande Spirito, dammi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quelle che posso cambiare, la saggezza di comprenderne la differenza
Preghiera Cherokee

one way

Se stai leggendo questa pagina è perché probabilmente pensi che sia necessario cambiare qualcosa dentro o intorno a te.

 

Forse stai passando un periodo della tua vita difficile o devi prendere una decisione importante e ti senti bloccato o ti sembra di vivere in una trappola soffocante che ti impedisce di essere felice.

 

E’ assolutamente usuale che chi si trova in situazioni simili abbia un conflitto interiore tra il desiderio di cambiare ed evolvere e la paura di soffrire, di affrontare i luoghi bui della propria anima.

 

Forse pensi che nessuno possa aiutarti.

Questi timori sono normali.

 

E’ necessario chiarire che la maggior parte delle persone in una situazione di vita difficile vive questo spiralescontro interno e non c’è nessuna colpa nel trovarsi in questa situazione.

C’è una buona notizia però in tutto questo: i periodi difficili e i momenti di ansia e depressione sono in realtà molto importanti perché possono costituire un’ottima occasione per fermarsi, lavorare su di sé e cercare di intraprendere il percorso più utile per essere più sereni.

Tutte le emozioni, anche e soprattutto quelle spiacevoli, non sono altro che segnali che la nostra mente ci invia. Le emozioni negative, soprattutto se croniche e protratte nel tempo, ci dicono qualcosa di noi, sono segni che dobbiamo ascoltare e non soffocare, ad esempio distraendoci con “comportamenti-tappo” differenti come eccesso di lavoro, sport e attività di vario tipo o consumo di droghe, alcol, ecc..

La paura di guardarsi dentro è fisiologica, ma è forse ancora più duro confrontarsi con il rimpianto di non averlo fatto.  

Porto addosso le ferite di tutte le battaglie che non ho combattuto”, afferma il poeta Pessoa.

Questa paura è dovuta in parte anche a molti luoghi comuni sbagliati sulla figura dello psicologo e dell’aiuto psicologico.

Ma non devi avere paura dello psicologo.  Devi invece concentrarti sulla responsabilità che hai verso di te e che non può essere demandata a nessun altro: vivere la vita che hai senza inutile sofferenza. Devi costruire solide fondamenta per condurre il resto della tua esistenza il più serenamente possibile.

Concentrati sulla responsabilità verso di te, non sulla colpa.

 

Responsabilità (responsabile, dal latino= responsus + abilem) significa essere abili, capaci di dare una risposta, una soluzione (a se stessi e al proprio disagio).

punto interrogativo

Un momento per riflettere…

Prova a prenderti qualche minuto per riflettere sulle seguenti domande:

  • Se non riesci a risolvere il tuo problema, come cambierà la tua vita da qui a un anno? E  da qui a cinque anni?

O meglio…

  • Come sarà la tua vita senza questo problema da qui a un anno? E da qui a cinque anni?

  • Quanto ti costa il tuo stare male ogni giorno, ogni settimana, ogni mese?

Di solito i costi più elevati sono quelli degli affetti perché, se stai male, le relazioni con i familiari, i partner, gli amici e i colleghi possono peggiorare sensibilmente e anche finire.

Oltre a quelli relazionali si affiancano spesso costi economici: quando abbiamo una preoccupazione o una sofferenza le nostre energie mentali si canalizzano su questo, con il risultato di avere minori risorse per il lavoro o altre occupazioni importanti. Puoi avere la testa altrove e perdere colpi.

  • E’ più facile cambiare la situazione adesso oppure fra uno, tre o cinque anni? La situazione migliorerà o peggiorerà con il tempo?

  • E’ meglio sperare negli altri per il miglioramento della tua situazione oppure farlo tu in prima persona?

Il benessere per noi e i nostri cari è un bene di un valore inestimabile, ma per produrre questo valore devi uscire dal tuo “territorio di sicurezza”, cioè devi provare a cambiare e a fare qualcosa di diverso da quello che hai fatto finora.

“Se fai sempre le stesse cose, otterrai sempre gli stessi risultati”.

(Einstein)

Tutto cambia, tutto scorre…fiume7

Se ci pensi in realtà tutto in natura cambia di continuo: le cellule del nostro corpo, le piante, la superficie degli oceani. Anche le nostre emozioni sono mutevoli.

Tutto cambia, tutto evolve.

Anche le emozioni  possono essere viste come onde energetiche in movimento in risposta a stimoli esterni (es. qualcuno mi critica) o interni (es. ripenso alle critiche del mio partner).

Come ogni onda, l’emozione ha un inizio, un picco e una discesa e, se lasciata fluire, una fine.

Ovviamente i cambiamenti nelle persone hanno tempi differenti che dipendono da tante variabili come la gravità della problematica, la motivazione della persona al cambiamento, la cronicità del disturbo e il tipo di relazione che si instaura con il terapeuta.

Una fantastica notizia dal mondo delle neuroscienze…

Una fantastica notizia per chi è in fase di cambiamento viene dal premio Nobel per la medicina Eric Kandel: il nostro cervello, a differenza di quanto si è sempre pensato, è plastico e rimane tale per tutta la nostra vita, non soltanto durante la giovinezza. Traduzione più semplice: la nostra mente può sempre modificarsi attraverso la costruzione di nuove relazioni tra i neuroni, le cellule del cervello.

Oggi le neuroscienze sono in grado di spiegarci che le reti di cellule cerebrali sono modificabili, perché esiste la neuroplasticità, ovvero la possibilità del nostro cervello di cambiare se stesso se si fanno nuove e diverse esperienze.

 

La vecchia convinzione, quindi, che voleva il cervello adulto incapace di rinnovarsi per legge biologica sta cedendo il passo a una nuova visione, dove flessibilità, cambiamento, possibilità, apertura, plasticità e neurogenesi sono le parole chiave.

 

Una notizia meravigliosa per tutti, soprattutto per una persona come me che crede fermamente nel cambiamento e nella possibilità e capacità umana di affrontare la sofferenza.

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